LA GRANDE TINOZZA (I CAN’T GET NO SATISFACTION)
Due parole su questo collettivo parigino, dall’impronta gitana che ha debuttato nel 2008 arrivando alla soglia delle prime dieci nelle classifiche francesi con un elettro-swing che ha nobili richiami in Fats Domino e Django Reinhardt.
Il video, opera dei Double Ninja e uscito nel 2020, affronta il tema del complottismo in maniera tutt’altro che banale sfociando in “un altro mondo” dove letteralmente trova la sua conclusione.
La forma è quella del fumetto. La mosca prigioniera in un piatto di brodo al ristorante sembra suscitare pensieri profondi sui confini che delimitano i nostri spazi vitali.
E il desiderio di ricerca prende forma nel confronto di teorie terrapiattiste e scie chimiche, controllare di persona sembra la scelta meno agevole ma più sicura.
E allora, zaino in spalla e scarponi nella terra, fino alla fine del mondo, un selfie e siamo già dentro il Truman Show.
Il novello Burbank giunge fino ai ghiacci che delimitano il nostro pianeta e con grande naturalezza tira fuori il piccone e ci fa un bel buco. Il tunnel che lo conduce nella nuova realtà è di una freddezza assoluta, tipo passaggi aeroportuali pre-imbarco.
Tutta questa fatica, che può rimandare al mito di Sisifo e/o al canto settimo dell’inferno dantesco, non porta altro che a sedere a un tavolo di un bar serviti dalla stessa mosca che nuotava prigioniera nella scodella di brodo.
Il fatto che essa abbia assunto nel frattempo dimensioni umane e che nel suo locale si servano piatti decisamente stravaganti non stupisce più di tanto, soprattutto se si conosce il video di “Lone Digger” di cui questo è un po’ il seguito.
La soddisfazione non è stata raggiunta, la ruota della vita continua a girare e noi siamo solo degli asini, e nemmeno volanti.
CARAVAN PALACE. DOUBLE NINJA. 2020.