INVECCHIARE: UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE!
Il corpo che cambia, avere peli dove non si vogliono ma sempre meno sulla testa. Non potersi piegare con slancio e soprattutto non poter ritornare su velocemente. Movimenti accompagnati da un concerto di ossa e scricchiolii. Ma poi le rughe e la nostalgia che affiorano. Capelli bianchi e vista che cala, la memoria è uno schifo, il fiatone, i denti.
Poi un giorno ti danno del “signore”, del lei, iniziano a dire che sei saggio. La tua idea di piacere cambia da ballare fino all’alba a un bel pisolino pomeridiano. E poi quanto ti danno fastidio i giovani? Chiassosi e volgari. Questi debosciati scansafatiche. Ai tuoi tempi non era di certo così! Questi sono troppo… o troppo poco… e poi urlano, ridono sguaiati, son maleducati e pensano solo a divertirsi.
Insomma la vecchiaia si vede da quanto invidi i giovani.
La verità è che il tempo non fa sconti a nessuno e anche i miliardari, con i loro yacht e le loro ville, o le rockstar con la loro fama e le porte sempre aperte, non possono sfuggire al fatto che, mentre ammassano successo e ricchezza, il loro corpo accumula colesterolo.
In fondo, il passare del tempo è l’unico aspetto della vita che riesce a rendere tutti uguali: miliardari e rockstar possono avere tutto, ma non possono comprare un anno in meno.
Questo pensiero mi ha colto mentre guardavo il video di David Bowie, “The Stars (Are Out Tonight)”. È un cortometraggio che riflette brillantemente sulle dinamiche tra la giovinezza e l’invecchiamento e come la celebrità può distorcere e invadere la nostra esistenza quotidiana.
Tilda e David di prima mattina, placidi, vanno a fare la spesa. Il loro piccolo supermercato di periferia. Due normali signori, una serena e rispettabile coppia di mezza età. Una mansueta vita fatta di quotidiano e serenità, verrà destabilizzata dall’invasione di una coppia di giovani celebrità, specchio riflesso dei due anziani signori.
Gli sguardi dei due attempati cambiano, diventano molesti e avidi nei confronti dei giovani e la coppia giovane, provocante ed esuberante, sfida e turba i due signori.
La regista Floria Sigismondi, sempre suggestiva e visionaria, crea un’atmosfera carica di trepidazione. Le giovani celebrità sono due spiriti inquieti. Sconvolgono l’ordine stabilito e quieto della coppia più anziana e lo fanno col rumore della loro musica ma anche con la bellezza, l’audacia e la sfrontatezza che ormai i due maturi Tilda e David possono solo invidiare cercandone vendetta. La loro competizione non è solo fisica ma psicologica. È un costante confronto, una specie di competizione malinconica tra le due età.
Visivamente molto ben fatto, il video è un fiorire di belle inquadrature e di trucchi visivi. Il contrasto tra le immagini dal sapore démodé e i movimenti eccessivi e accelerati, gli scatti e le pose innaturali creano un’atmosfera onirica. Bowie e Swinton, entrambi simboli di una bellezza non convenzionale e mista, suggeriscono ulteriormente l’idea che la vera essenza risiede oltre le apparenze.
C’è una bellezza malinconica in questa dinamica, una consapevolezza che, nonostante tutti i successi e le luci della ribalta, il tempo non risparmia nessuno.
Il tutto è anche accresciuto dal fatto che Bowie non c’è più. Questa riflessione sulla vecchiaia e il tempo che passa, che la fine si avvicina, che le speranze si assottigliano e soprattutto le possibilità sono sempre meno è resa più malinconica dalla sua morte.
Ironico, vero? Da giovani, bramiamo la fama, il successo, e tutto ciò che questa roba comporta e da anziani, con tutta la saggezza e l’esperienza accumulate, ci troviamo a rimpiangere quei giorni di incertezza e di lotta, invidiando e odiando quella meravigliosa energia che superava le paure e la fame.
The Stars non è solo un video musicale, è una riflessione sul tempo che passa, sulla la fama e sulla fragilità della condizione umana. Invecchiare è orribile e sembra quasi una punizione ma non può essere fermato dal successo o dalla ricchezza: è inesorabile… certo però, da vecchi, essere poveri e senza un gran che di risultati, non aiuta…
DAVID BOWIE. FLORIA SIGISMONDI. 2013.
Abbiamo pensato entrambi a Bowie in questa torrida fine luglio, casualità?