DET HASTER! / CASIOKIDS (KRISTOFFER BORGLI)

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MORBIDE (E MORBOSE) COMPULSIONI.

Una breve nota sul regista di questo video, il norvegese Kristoffer Borgli che come molti suoi colleghi ha fatto la gavetta realizzando videoclip per musicisti/amici più affini. Attualmente, egli vive a Los Angeles e si è creata una certa credibilità nell’ambito mainstream, girando due particolarissimi lungometraggi (di quelli che farebbero discutere per ore il pubblico) “Sick of myself” e “Dream Scenario”. Consigliati entrambi.

Il video per i suoi, all’epoca, conterranei Casiokids, non si discosta molto da argomenti della contemporaneità dibattuti anche nel suo cinema, l’estenuante cura del proprio corpo, il feticismo, il narcisismo, l’apparire vincenti e la richiesta di attenzione ad ogni costo ricorrendo a qualsiasi stratagemma o escamotage, insomma a patologie fittizie che distorcono la percezione della realtà in questo periodo in cui l’apparire diventa essere.

I protagonisti dello straniante clip, (presumibilmente nel cast ci sono anche gli stessi Casiokids) sono vittime ossessionate da un onnipresente attaccamento ad un feticcio e spingono questa morbosità sempre oltre, arrivando perfino a identificarsi col mondo dei peluche.  

In un’atmosfera tra il favolistico e la black comedy, si assiste gradualmente a uno smodato rapporto / sudditanza con questi morbidi animaletti, in un periodo anagrafico che va ben oltre l’infanzia; c’è chi usa il pupazzo di stoffa come amico fraterno, chi si ricopre il corpo di una coperta di colorati peluches per nascondere la propria identità, chi in solitudine trascorre con essi momenti intimi, chi addirittura compie un patto di sangue e in un insano gesto di psicodipendenza uccide altra gente per compiacere il suo espressivo amico Furby

E poi parallelamente ancora, si passa dall’amore incondizionato all’accanimento più crudele, con gruppi di ragazzi e ragazze che si riuniscono in nome di misteriose sette, iniziazioni e sacrifici inquietanti tra il puerile e il deviato, oppure in un momento di raptus si divertono in branco a deturpare, trascinare come prede, squartare e fare roghi degli inanimati compagni di gioco di una vita.

Un soggetto scomodo e paradossale, per questo video di Borgli, carico di atmosfera malsana e che forse allude metaforicamente ad altre possibili reazioni a relazioni compulsive portate al limite, mettendo a nudo certe fragilità di cui è assai complicato venire a capo; se si pensa che c’è tutto un business che approfitta di comportamenti simili relativi a persone anaffettive, come ad esempio i “Pet Rocks” venduti da un pubblicitario americano negli anni ’70 o tuttora la vendita dei “sassi da compagnia” nei Paesi orientali, specie in Corea tra i ragazzi che per curarsi dallo stress, “adottano” un sasso-feticcio a cui dare un nome, coccolarlo e persino parlargli durante la giornata.

CASIOKIDS. KRISTOFFER BORGLI. 2012.

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