SPEND THE GRACE / FULL OF HELL AND NOTHING (MIKE MARTINEZ & TYLER WRAY)

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TRA UOVA ROTTE E MADONNE A PEZZI.

Per l’evocativo singolo che chiude l’album When No Birds Sang, riuscita collaborazione fra i Full of Hell e i Nothing, il duo artistico composto da Mike Martinez e Tyler Wray (ideatori del podcast Everything Is Stories, oltre che videomaker) costruisce un visionario clip che unisce fede, depressione e… disastri culinari!

Protagonista del filmato è un uomo in là con gli anni, che dalla capigliatura e dal modo di atteggiarsi parrebbe un nostalgico metallaro della prima ora.

È senza dubbio un individuo religioso, come testimoniano il rosario appeso allo specchietto dell’auto e l’iconcina cristiana che gli funge da portachiavi.

Capiamo che la spiritualità, in tutto il suo complesso e ambiguo spessore, ricoprirà un ruolo determinante nel corso della narrazione; già lo aveva suggerito quella statua della Vergine Maria che, tacita e sottilmente inquietante, introduceva il video.

Il nostro vecchio capellone lavora nella cucina di una tavola calda; con fare sommesso tiene conto dei biglietti che si accumulano sullo spillone delle ordinazioni, mentre affetta pomodori e prepara i vari ingredienti.

Il suo look mal si sposa a una simile attività, e torna alla mente il vecchio Mickey Rourke ridotto a commesso di un supermercato nel The wrestler di Darren Aronofsky.

Un piccolo momento di distrazione, e un uovo cade a terra, sfracellandosi in una poltiglia.

Sarà l’inizio di una preannunciata crisi interiore, che eleverà le stragi di cibo a metafore di un io frantumato, di certezze tradite, di dubbi esistenziali e profonde contraddizioni.

La vita dell’uomo si approssima alla sua fase terminale, i rimpianti bruciano, i rimorsi logorano, e l’appoggio del Signore non sembra più quell’ancora di salvezza che era stata un tempo.

Attraverso l’uso di ralenti e giochi di montaggio – efficaci, anche se un po’ caserecci – i due registi offrono una degna dimensione visiva all’imponente crescendo del brano, sovrapponendo riprese di uova rotte, angurie maciullate e verdure spappolate, in una sorta di variante allegorica di un tutorial di HowToBasic.

Quando un pollo crudo isolato dal chroma key precipita all’interno dell’inquadratura, rimbalzando come un goffo pupazzo di gomma, la latente ironia di questo psichedelico potpourri si manifesta in tutta la sua ineffabile bizzarria. E i fan del compianto Richard Benson sorrideranno trattenendo una lacrimuccia fra le ciglia.

Agli strazi alimentari si sommano immagini più cupe e inequivocabili, quali la statua della Madonna vista nel proemio che rotea vorticosamente colorandosi di una tinta sanguigna, o la stessa scultura che cade dall’alto spaccandosi in mille pezzi, solo per poi riassemblarsi e risalire al cielo, come in un blasfemo loop da screensaver.

La frustrazione e la confusione del nostro cuoco resta il collante tematico di questa fantasmagoria: lo vediamo struggersi in silenzio, rivolgere sguardi assenti al pubblico, scorrere con occhi tremolanti figure enigmatiche, fondersi con ricordi sconnessi – qui materializzati mediante proiezioni di pellicole amatoriali, o vecchie e consunte registrazioni in videotape.

Il confine tra realtà e illusione viene abbattuto, la purezza di una pioggia di petali sfuma nella distruzione di idoli sacri, frenetici turbini di luci e figure astratte tempestano tanto il protagonista quanto lo spettatore.

Una lenta dissolvenza verso il cielo annuvolato – lo stesso che si osserva sulla copertina dell’album – fa calare il sipario sulla scena, lasciandoci storditi e galvanizzati.

E pure un po’ invidiosi per la fighissima T-shirt con un Mickey Mouse in salsa horror che il nostro oppresso amico indossa in qualche sequenza!

FULL OF HELL AND NOTHING. MIKE MARTINEZ & TYLER WRAY. 2023.

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