COME FOSSI UNA BAMBOLA.
Qui va in scena il rapporto tra madre e figlia, le distanze insormontabili che diventano vicinanze improvvise e profonde come mangiare insieme dallo stesso piatto con le mani: gli spaghetti, detto per inciso, sembrano anche buoni, cottura al dente.
Per la gran parte di questo recente bel video di Mörmaid (artista di Oslo con base a Londra), sembra di vedere due bambole che qualcuno ha posizionato in quel certo modo, magari sovrapponendole una all’altra ma lontane, con un desiderio inappagato di vivere in sintonia, di carezze, di truccarsi con i colori più sgargianti, che certo non mancano nel video della coppia Alam Ali e Anna Katrin Karlsson.
Un legame nella cui rappresentazione si alternano dolcezza, vuoto, rimpianti, rancori, convivenza in stile “carcerate”, come secondino un gatto nero.
E le troviamo con lo stesso vestito rosso fuoco legate da uno spago come due insaccati, con tentativi di divincolarsi, dualità tossiche.
Il punto di vista è chiaramente quello della figlia, ci sono i giochi ricevuti da bambina, le maschere di carnevale, tutto è calmo senza scoppi di ira o particolari trasporto emotivo.
Lo sguardo comunque fiero: è lo specchio di ciò che si vuole esprimere, un racconto in cui il sogno gioca la sua parte senza predominare sulla realtà.
Spuntano dalle finestre presenze spettrali, fantasmi appena un filo inquietanti, il tutto racchiuso in uno spazio limitato, quello di una casa dell’Europa del Nord con le sue assi di legno, i suoi vani perfettamente geometrici: Pulizia.
MÖRMAID. ALAM ALI & ANNA KATRIN KARLSSON. 2024.