NATURA SENZA VELI.
Si illumina lo scalcinato palco tappezzato di rosso e tra le urla del pubblico si presenta coi propri strumenti, la scoppiettante coppia dei Sex Organs, qui in versione smaccatamente burattinesca; non cambia nulla rispetto al travestimento originale, difatti ci troviamo di fronte alla stessa vagina dentata e al pene eretto, in questo caso ridotti ad action figures in peluche dai movimenti grossolani e scattosi, molto simili a quelli della performance d’origine.
Un fugace gioco ammiccante di sguardi tra il duo e il pubblico (che non si vede ma si sente eccome) e parte subito una furiosa “I Hate Underpaints” tra riffs di chitarra e tamburi pestati al ritmo di un garage punk sloganistico che manda tutti in visibilio.
L’argomento stuzzicante che non si discosta molto dalle tematiche del duo olandese – sdoganare qualsiasi tabù che afferisce alle parti intime – si concretizza in una agitata esibizione e in simpatiche invettive contro quel tipo di indumenti che spesso sono tutt’altro che comodi, anzi, il più delle volte impacciano e restringono la “libertà d’azione…”
Al buffo live, nel clip si alternano le sequenze esplicative sulla scomodità a volte “diabolica” dei vari tipi di mutande, che si incastrano tra le natiche, irritano la pelle, che non scaldano quando necessario o non sempre tengono tutto al suo posto, insomma un fastidioso capo di biancheria che i Sex Organs demonizzano ad ogni ritornello urlato sempre più col coinvolgimento della folla che, presa dal contagioso messaggio si libera di slip, boxer, tanga, pizzi, merletti e culotte per lanciarle sul palco, provocando una valanga di karma negativo: una montagna di stoffa che finirà per seppellire totalmente la trascinante performance di pene e vagina che comunque verrà portata a termine, nonostante l’incresciosa parentesi.
Chissà se il duo ha mai conosciuto le animazioni ideate da Fabrizio Biggio “Le avventurine di Pene e Vagina” in onda su MtV dal 2006.
SEX ORGANS. SEX ORGANS. 2021.